Se mi concentro, il Brasile lo invento - Caetano Veloso live al MusArt Festival

Se il Brasile non fosse un luogo fisico, ma uno stato mentale, una condizione in cui gioia e malinconia si mescolano fino a raggiungere un mix perfetto, come un cocktail buonissimo da assaporare senza fretta, indubbiamente quel cocktail lo avrebbe inventato Caetano Veloso, vera icona della musica brasiliana nel mondo e capace, con dei semplici arpeggi di chitarra, di trasportarci a migliaia di chilometri di distanza, su una spiaggia di Bahia. 

In "Ofertorio" Caetano si esibisce con i tre figli, avuti da due diverse compagne, Moreno, Zeca e Tom Veloso, tre vere e proprie emanazioni dirette di un padre così importante, ma non ingombrante, che lascia loro tutto lo spazio ed il modo di esibirsi: è impressionante notare la somiglianza vocale di Tom con Caetano, piuttosto che la capacità chitarristica di Moreno, forse superiore anche a quella del padre. 

Questo tour è una "celebrazione della riproduzione", come lo definisce Caetano, ma anche il modo per vedere semplicemente sullo stesso palco quattro artisti formidabili, che regalano magie a ritmo di samba e non solo.

Da "O seu amor" a  "O leaozinho" fino a "Boas Vindas" e "Genipapo Absoluto", le composizioni di Caetano si alternano a quelle dei figli e mostrano la straordinarietà delle loro voci, armonizzate alla perfezione, oltre alla capacità incredibile di regalare bellezza degna dello scenario che li circonda, quello del centro storico di Firenze e di una piazza che non ha bisogno di presentazioni.

Tra bossa nova, MPB, axé e la già citata samba c'è spazio per un mondo musicale intero, che il pubblico, in larga parte brasiliano (e se possibile ancora più adorante di fronte ad uno dei suoi miti), celebra come merita.

A tredici giorni dalla scomparsa non poteva poi mancare un omaggio al padre della bossa nova, quel Joao Gilberto che è "fratello di sangue musicale" di Caetano: "Estate" risuona malinconica nell'aria, con la voce di Veloso padre che si colora di nostalgia, mentre Moreno omaggia successivamente l'Italia con "Luna caprese".

Il finale è all'insegna del ballo, tutti in piedi a festeggiare con "A luz de Tieta", degna conclusione di un momento magico che solo un festival come il MusArt, incastonato in una Firenze spettacolare, può e sa regalare.

@Alessio Gallorini

SETLIST
Baby
O seu amor
Boas vindas
Todo homem
Genipapo absoluto
Um passo a frente
A tua presença morena
Trem das cores
Alexandrino
Oração ao Tempo
Alguém cantando
Ofertório
Reconvexo
O leãozinho
Ela e eu
Não me arrependo
Ile a ye (Gilberto Gil)
Força estranha
How Beautiful Could a Being Be

Encore:
Canto de povo de um logar / Un tom
Deusa do amor
Estare (Bruno Martino)
Luna Caprese (Roberto Murolo)
A luz de Tieta