Vita, una celebrazione. Istruzioni di Lorenzo Cherubini - Lorenzo Live 2018

Occorre fare una premessa, negli anni la lingua italiana non ha tenuto il passo dei tour di Lorenzo Cherubini, che è sempre in grado di rinnovarsi e di proporre spettacoli grandiosi e coinvolgenti, per cui gli aggettivi per descriverne lo show rischiano di sembrare ripetitivi e scontati.Personalmente mi chiedo come ogni volta riesca a partorire spettacoli che coniughino l'essere così "avanti" dal punto di vista della costruzione all'essere altrettanto coinvolgenti e una cosa sono riuscito a capirla: i concerti di Jovanotti sono terapeutici, andrebbero fatti prescrivere dal medico: sei un po' giù di corda, spossato, triste, depresso, sfiduciato verso la vita? Ecco, vai a vedere Jovanotti, uno che ha fatto di un difetto di pronuncia la sua più grande forza, uno che anche a 50 anni ha l'energia di un bambino iperattivo e l'entusiasmo contagioso di quel bambino, uno a cui piace la vita e, soprattutto, che è in grado di trasmettere questa voglia, perchè qui bisogna proprio parlare di Voglia con la V maiuscola, di vivere anche all'ultimo degli spettatori.Quello di Lorenzo non è un concerto, è una celebrazione, una specie di risveglio psicologico che per oltre due ore annulla tutto quello che c'è intorno, tutti i problemi, e ti fa tornare ad avere voglia di fare, ti fa alzare la mattina dopo con l'idea di spaccare il mondo. Meglio di qualsiasi antidepressivo.

Jovanotti è la semplicità in un mondo fatto di complessità, come dice lui stesso, è quello che in un set mega tecnologico, tra lampadari da salone delle feste, palco che si solleva, postazione da dj a 10 metri da terra e giochi di luci che farebbero impallidire un Luna Park, racconta delle prime cotte, della perdita, della sconfitta, della fiducia o semplicemente di come l'amore muova tutto. 

Le cose semplici nella complessità: sapete dare una definizione di "amore" migliore di questa? Lorenzo non solo lo definisce, lo canta, lo spiega, ma te lo fa anche vivere, ti contagia. In un mondo e in un'Italia, come dice lui dal palco, che va sempre più verso la chiusura, mentale e non solo, Lorenzo per 2 ore parla di sentimenti, di apertura, di "ombelico del mondo", di "Che Guevara e Madre Teresa", di "essere migranti", di "fidarsi". Non è forse il miglior programma politico che abbiate mai sentito? Un programma inclusivo, che invita ad abbracciarsi, a saltare e a ballare tutti insieme, sentendosi parte di una cosa sola.Jovanotti for President, diceva lui in una sua vecchia hit. Quasi quasi bisognerebbe farci un pensiero...

Per tutto il resto, per tutte le indescrivibili emozioni che avete provato o proverete andando a questo concerto, non esiste descrizione accurata.Sappiate solo che uscirete dal concerto felici. E non ci sono molte cose che possono regalarvi così sprazzi di felicità oggi, e di solito non si possono comprare, a differenza di un biglietto per il concerto di Jovanotti (e di una band straordinaria, guidata come al solito da Riccardo Onori e Saturnino, capaci di farvi vibrare con la sola musica).

Una postilla doverosa: tutta Firenze, tutto il Mandela, si è stretto in un abbraccio e si è asciugato una lacrima su "Terra degli uomini", che Lorenzo ha dedicato a Davide Astori, nella sua città, salutato con un "Ciao Capitano" da brividi. Sicuramente anche lui stava ascoltando il concerto, da qualche parte.

@Alessio Gallorini

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